Una tavolozza d’acqua
Il Delta è un altro mondo. [..] Tu sei là, e lo guardi incantato.
GIAN ANTONIO ClBOTTO
Lembo di terra lungo poco più di un centinaio di chilometri e largo una trentina, nell’estensione compresa fra il Po di Levante e il Po di Goro, il Delta, col suo entroterra, è il luogo dell’alterità Inconsueto, diverso e distante da ogni altro territorio del Paese, si appoggia su una massa liquida e instabile, generando panorami indecifrabili, soggetti a lente ma inesorabili trasformazioni metamorfiche dagli echi mitologici. Qui lo sguardo si perde facilmente all’orizzonte lungo dedali di canneti, acquitrini e valli da pesca, che fanno da corona ai sette imponenti rami del Po fino ad imbattersi in stormi di aironi, fenicotteri e folaghe. Il fiume con le sue barche, gli argini, i boschetti, i casolari, i campi di grano, le strade che fiancheggiano le rive, tutto si colloca in una dimensione intima del tempo, amata da scrittori del calibro di Gian Antonio Cibotto e da grandi firme del cinema neoralista italiano come Visconti, Antonioni e Rossellini.
In Polesine coesistono tracce di elementi dinamici e diversi ma non necessariamente contrastanti: dalle tipiche case rurali in cotto faccia a vista alle aristocratiche ville in stile lagunare, dalle verdi distese coltivate agli azzurri specchi delle risaie, dai cangianti pioppi bianchi alle slanciate torri campanarie di chiese e abbazie. Lasciatevi condurre in questa fertile terra plasmata dai fiumi, dalle influenze veneziane e dalle suggestioni ferraresi.